Il Caim condanna il terrorismo e chiede la moschea
COMUNE «Milano deve e vuole dare risposte concrete alle legittime richieste della Comunità musulmana che vuole avere luoghi di culto, nel rispetto delle norme e della trasparenza. Le soluzioni non sono banali e devono emergere da un confronto serio fra istituzioni e associazioni. Ma è venuto davvero il momento di prendere decisioni rapide». Per fare ciò, è necessario «recuperare il dialogo e stemperare le tensioni». Così ieri la vice sindaca Anna Scavuzzo, durante l’“Aid el Fitr”, la cerimonia di fine Ramadan celebrata all’Arena.
A chiedere di riprendere in mano il dossier moschea entro una settimana era stato Piccardo, coordinatore del Caim, tra gli organizzatori della manifestazione: «Il bando c’è, abbiamo vinto, ora chiediamo all’Amministrazione di chiudere. Non possiamo metterci ogni 5 anni a ricominciare a fare discussioni teoriche». Di sicuro per ora c’è solo che il bando della giunta Pisapia è fermo, sommerso dai ricorsi.
Moschea a parte, durante la manifestazione la comunità islamica ha ricordato tutte le vittime del terrorismo, compreso Regeni. «Che Dio hanno questi criminali, che colpiscono nel mese sacro di Ramadan? Il vostro Dio non è il nostro Dio», ha tuonato la consigliera Pd Abdel Qader. Poi un gruppo di bambini ha fatto volare alcuni palloncini con i nomi degli italiani vittime del terrorismo islamista. «Queste persone si pongono al di fuori della nostra religione e vanno contro tutti i musulmani» ha concluso Piccardo. METRO
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