Milano
10:00 pm, 27 Giugno 16 calendario

Micaela chiuse il gas Poi, l’esplosione

Di: Redazione Metronews
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TRIBUNALE Micaela Masella chiuse la valvola del rubinetto del metano nella sua abitazione perché si accorse della fuga del gas e poi, forse per l’accensione di un interruttore, si generò la tragica esplosione. L’ipotesi emerge dall’inchiesta della Procura sul crollo, in via Brioschi, della palazzina nella quale vivevano la donna e i due fidanzati Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, tutti morti. Il solo indagato è per ora il marito di Micaela, Giuseppe Pellicanò: avrebbe manomesso il tubo del gas (trovato svitato) che collega l’impianto alla cucina, agendo in preda alla disperazione per la separazione dalla compagna, pronta  ad andare a convivere col nuovo fidanzato.
È emerso infatti dagli accertamenti  che la valvola del gas nell’appartamento della famiglia Pellicanò era già stata chiusa quando, poco prima delle 9 della mattina del 12 giugno, la palazzina saltò in aria. Di qui, la possibilità che la donna si sia accorta che la sua abitazione era satura di gas: il fatto che sia stata scaraventata al di là del cortile, proverebbe che Micaela si trovava in cucina. Ieri, il pm Remondini ha conferito all’ingegner Livio Colombo l’incarico di analizzare il tubo del gas che collega l’impianto alla cucina. Pellicanò è ancora ricoverato in ospedale insieme alle due figlie di 7 e 11 anni, gravemente ustionate, ma non è nelle condizioni di difendersi, dice il suo legale, che ha nominato come consulente di parte il professor Paolo Centola, mentre i familiari di Micalela Masella hanno scelto a rappresentarli l’ingegner Massimo Bardazza.
Per oggi, giorno dei funerali della Masella alla chiesa SS. Apostoli e Nazaro Maggiore in Brolo, cui parteciperà il sindaco Sala, il Comune ha dichiarato il lutto cittadino.
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27 Giugno 2016
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