Brexit senza fretta Londra vuole uscire con calma

GRAN BRETAGNA «Il governo britannico non chiederà l’attivazione dell’articolo 50 in questo momento», ha ribadito il premier britannico Cameron. «Dobbiamo prima determinare che rapporti vogliamo avere con l’Unione europea e a deciderlo sarà il nuovo primo ministro», ha aggiunto in Parlamento, anticipando però l’intenzione di restare nel mercato unico: «vogliamo legami economici più forti con l’Ue e vogliamo continuare la nostra cooperazione in materia di sicurezza». 
«Il Regno Unito dovrà far scattare l’articolo 50 del trattato di Lisbona, che mette in avvio il processo di due anni di uscita dall’Ue, solo quando un nuovo primo ministro avrà definito una visione chiara di quali nuovi accordi stringeremo con i nostri vicini europei», ha chiarito anche il ministro delle Finanze George Osborne. Londra insomma chiede tempo anche se l’Europa pressa affinché le procedure siano «rapide». «Il popolo britannico ci ha dato delle istruzioni, c’è molto da fare per farle funzionare», ha proseguito Osborne. L’economia britannica comunque «è forte nei suoi fondamentali: siamo altamente competitivi e siamo aperti agli affari», aggiunge Osborne, che secondo molti osservatori ha già lanciato il guanto di sfida a Boris Johnson per la leadership dei Tories. «Non voglio che la Gran Bretagna volti le spalle all’Europa o al resto del mondo. Dobbiamo portare unità di spirito e di intenti e condannare l’odio e la divisione dove li vediamo». Lo stesso Johnson, uno dei più fieri sostenitori della Brexit, ha ripetuto che l’uscita dalla Ue deve realizzarsi «senza fretta», perché la Gran Bretagna «fa parte dell’Europa».
Intanto il Partito Conservatore confida di aver scelto il nuovo leader e premier entro il 2 settembre.  Gli aspiranti potranno presentare le loro candidature entro giovedì. Sicura la candidatura dell’ex sindaco di Londra, Boris Johnson.
METRO