Fisco
8:24 pm, 12 Giugno 16 calendario

Italiani tartassati ma deficit si aggrava

Di: Redazione Metronews
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ROMA Più tasse e più soldi nelle casse statali che non si sono tradotti, per l’Italia, in un miglioramento dei conti pubblici. Negli ultimi 10 anni, i contribuenti del nostro Paese hanno visto crescere enormemente il peso delle tasse senza riscontrare un andamento virtuoso delle finanze pubbliche: la pressione fiscale era al 39,1% del Pil nel 2005 ed è salita fino ad attestarsi al 43,5% nel 2015; e contemporaneamente sono aumentati gli incassi per lo Stato, passati dal 42,5% del Pil al 47,6%; un incremento di balzelli ed entrate a cui non ha fatto seguito un contenimento del debito, schizzato al 132,7% del Pil nel 2015 rispetto al 101,9% del 2005.
È quanto emerge da uno studio di Unimpresa “Pressione fiscale e conti pubblici nel confronto internazionale” che contiene elaborazioni di dati della Banca d’Italia.
Imposta solo per fare cassa
Impietoso il confronto con altri Paesi. «La pressione fiscale è il principale ostacolo alla crescita economica del nostro Paese – commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci – un primo passo è stato attuato con le modifiche introdotte dal governo attuale che ha abolito l’Irap sul costo del lavoro. Tuttavia continua a permanere l’incidenza di un’imposta che non ha nessuna ragione di esistere, se non quella di fare cassa». Unimpresa invierà una articolata proposta in materia fiscale a governo e Parlamento.
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12 Giugno 2016
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