Lavoro
9:14 pm, 31 Maggio 16 calendario

Intesa Almaviva Salvi tremila posti

Di: Redazione Metronews
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ROMA Niente più licenziamenti ad Almaviva.  È stato raggiunto all’alba di ieri, dopo 17 ore ed una notte di incontri tra azienda, sindacati e istituzioni, l’accordo sull’azienda di call center. L’accordo è stato firmato al Ministero per lo Sviluppo economico davanti alla viceministra Teresa Bellanova. Oltre al ritiro dei 3.000 licenziamenti, cuore dell’accordo, l’intesa prevede l’utilizzo di 18 mesi di ammortizzatori sociali, con sei mesi di contratti di solidarietà e poi Cig straordinaria per un anno.  
L’intesa nel dettaglio
L’accordo quadro, più nel dettaglio, prevede contratti di solidarietà difensiva della durata di 6 mesi da oggi: Palermo e Roma al 45%, Napoli al 35% senza condizioni economiche peggiorative. Entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto di solidarietà le parti sociali sottoscriveranno un accordo, cercando di risolvere la questione degli esuberi con il ricorso a una integrazione salariale, riconosciuta ai lavoratori dei call center per un periodo massimo di dodici mesi. Decorsi sei mesi dalla sottoscrizione del contratto di solidarietà, l’azienda si impegna a ridurre gradualmente, su base trimestrale e in misura non inferiore al 5%, il ricorso alle misure di sostegno al reddito attraverso un incremento dei volumi di lavoro. La riduzione sarà oggetto di un tavolo mensile di verifica fino al raggiungimento del  20%. Almaviva si impegna inoltre a mantenere l’attuale struttura logistica di Napoli e a esercitare un’opzione finalizzata a utilizzare, in misura coerente con i volumi di servizio e con l’immobile di via Marcellini a Palermo.  
Lavoro, occupati in crescita
Nel frattempo, buone notizie arrivano dal fronte più generale del lavoro. Aumenta infatti la disoccupazione, ma paradossalmente non è un dato del tutto negativo. Ad aprile l’Istat rileva un tasso all’11,7% dall’11,5% registrato a marzo (dato rivisto da 11,4%).
Tuttavia a far crescere la disoccupazione non è altro che il calo degli scoraggiati.
Infatti il tasso si calcola in percentuale sul totale delle persone che lavorano o che cercano un impiego. Tradotto, se più persone credono di poter trovare un’occupazione e si attivano per ottenerlo, il tasso sale anche se non ce la fanno effettivamente.
 A testimonianza di una maggiore vitalità del mercato del lavoro, ad aprile gli occupati non diminuiscono, crescono. Su marzo sono 51 mila in più (+0,2%) e su aprile 2015 l’incremento è di 215 mila (+1%). Ancora sui dodici mesi, i disoccupati sono 93 mila in meno e gli inattivi scendono di 292 mila unità.
METRO

31 Maggio 2016
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