Maurizio Baruffaldi
7:45 pm, 24 Maggio 16 calendario

Il maschio depilato e l’estetica gay

Di: Redazione Metronews
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L’OPINIONE Un mezzogiorno di domenica. Sto leggendo un’intervista sull’esplosione inarrestabile del mercato cosmetico per uomini. E di questi nuovi rasoi, delicati il giusto, per depilare tutto il corpo, pratica sempre più comune tra i maschietti. L’importante addetto ai lavori si compiace dello sdoganamento di una pratica che si voleva rivolta solo alle donne. La fine di un tabù, in sostanza. Intanto spunta la figura ciondolante di mia figlia che mi chiede di farle compagnia per la colazione. Ha passato la serata/ nottata in una delle più grandi discoteche della città e stranamente ha voglia di raccontarmi.
«Mi piace quel posto perché ci trovi tutta l’umanità possibile, sotto i 25 anni, ovvio. E tutti ci stanno dentro. E poi ballo dall’inizio alla fine» – chiosa con un movimento della testa che sta a indicare lo sfogo. Ma la musica com’è?   «Ci sono varie sale, io ballo anche quella un po’ truzza, perché quando sei dentro non è che stai troppo a pensare, senti la cassa e vai.  Ok, basta pensare.  Solo una cosa papi..».
Ecco. Sento che c’è una riflessione che voleva condividere proprio con me. Avvicino la testa, mentre mastica un pane tostato con la marmellata ai frutti di bosco. « Sai no, che ci sono due in mezzo alla pista, un maschio e una femmina, e tutti li guardano…»-  Annuisco. Anche se quando e dove andavo io non c’erano. Tipo ragazza cubo, rispondo. « Sì, più o meno. Lei bellissima, una perfezione, che i maschi alla fine è come se fossero ipnotizzati».- Ovvio, penso.  Sì ma lui?  E si ferma, guardandomi dritta. «Lui? – Lui spudoratamente gay. Cioè, un fisico della madonna, ma come si muoveva, come ammiccava, nemmeno un pelo, e anche la faccia… No, pà, se hai deciso di mettere due da mangiare con gli occhi, mi devi mettere la preda anche per le donne. A me quello non mi fa venire nessuna voglia. O no?».  Potrei dirle della fine del tabù della depilazione e le sue conseguenze. Ma sarebbe una risposta superficiale. Che la Milano che produce immagini e divertimento è stata ormai colonizzata dall’estetica gay. Ma troppo radicale. Allora rispondo che è solo spettacolo. Niente a che vedere con la vita. «Sì, tu fai sempre il filosofo. Ok, io vado a farmi la doccia».  E se ne va senza sparecchiare.
MAURIZIO BARUFFALDI
Giornalista e scrittore

24 Maggio 2016
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