Nella giunta Giachetti sei donne e tre uomini

ROMA «Nessun altro candidato può contare su una squadra di questo livello per competenza, integrità e prestigio». Così il candidato sindaco Roberto Giachetti, presentando la sua giunta formata da sei donne e tre uomini. Questi i nomi: Livia Turco (Servizi sociali, welfare e immigrazione); Silvia Scozzese (Bilancio e razionalizzazione spesa Campidoglio); Lorenza Baroncelli (Rigenerazione urbana); Carla Ciavarella (Patrimonio, casa e progetti speciali, ufficio di scopo per beni confiscati alla criminalità); Claudia Servillo (Ambiente e rifiuti); Stefania Di Serio (Trasporti); Francesco Tagliente, ex questore di Roma (Sicurezza); Marco Rossi Doria (Scuola, Università, Formazione); Marino Sinibaldi (Cultura e Turismo). Alfonso Sabella designato come capo di Gabinetto.
“Non sono espressione di partito”
I prescelti, ha spiegato Giachetti, sono «romani per nascita, per adozione o per scelta. Amano questa città e vogliono impegnarsi per tornare a farla splendere. Non sono espressione di partito, di corrente, di lobby. Sono professionisti che nella maggior parte dei casi fanno lavori bellissimi, che amano e per i quali sono pagati meglio e con minori rischi. Non sono amici miei, sono amici di Roma. A loro – ha concluso Giachetti – va la mia gratitudine per aver deciso di mettersi al servizio della città e per aver accettato la mia offerta ben prima di conoscere l’esito della consultazione. Si tratta di persone di una generosità e libertà desuete».
Fassina dice no
«Non ci sentiamo sostituibili da nessuno dei candidati in campo». Così il candidato sindaco di sinistra Stefano Fassina: «Le distanze programmatiche sono enormi. Giachetti propone di tornare alla Roma degli anni Novanta e Duemila, non ci sono le condizioni per una convergenza al ballottaggio».
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