Maurizio Guandalini
7:38 pm, 18 Aprile 16 calendario

Il referendum va cambiato

Di: Redazione Metronews
condividi

Renzi ha vinto. Ma i trivellati (del sì e del no), arrabbiati, virano verso il prossimo referendum di ottobre. Copione poco sano. Soprattutto per il valore che dovrebbero avere i referendum. Sarebbe utile una riforma, una revisione. Si stanno raccogliendo firme sulle funzioni dei presidi nella scuola, finanziamenti e  premi ai docenti. Possibile chiamare gli italiani a esprimersi su tecnicalità del genere? Non stupiamoci se poi si trasforma tutto in un “mappazzone” pro o contro Renzi.
Forse i proponenti vogliono  questo. Ma l’istituto referendario andrebbe usato con parsimonia su questioni dove la rappresentanza politica, cioè gli eletti alla Camera e al Senato, non riescono sbrogliare la matassa (e già questo sarebbe un accadimento non rassicurante).
Dal referendum sull’acqua (pro o contro Berlusconi) in poi è montato un carico di novanta con obiettivi che nulla avevano  a che fare con quanto scritto sulla scheda elettorale. Anche il trivella-day  non aveva parentele con le svolte più o meno green, con le rinnovabili e con la sostenibilità.
E sentire Emiliano, governatore della Puglia, dopo il risultato, dire che la battaglia continua, mi ha convinto, ancora di più, quanto di politica tempestosa sia intrisa la disputa delle settimane trascorse. Non stupisce la solitudine di Renzi che si appoggia a Napolitano (non un testimonial ad alto gradimento) che a gamba tesa entra per dire che l’astensione è legittima. Lui contro tutti.
Abbiamo poi capito domenica notte, il perché: Renzi ha dichiarato che in gioco c’era un corpo a corpo tra vecchia e nuova politica. Che quelli della vecchia politica, alcuni governatori, in primis Emiliano, hanno fatto un referendum inutile, costato 300 milioni, mentre fanno viaggiare i loro concittadini su treni pendolari da disgrazia.
Renzi calca su questo individuando la stortura alla base del referendum delle trivelle, cioè il corpo a corpo Stato-Regioni, e mira proprio contro al prossimo obiettivo: le regioni sprecone. Nel referendum costituzionale di ottobre, la riforma dello Stato di Renzi prevede una limitazione di poteri e competenze delle regioni. E non è un caso che Emiliano e compagnia stanno virando ora su questo.
Chissà cosa ne pensano alcuni elettori del sì (e del no) del loro rappresentante Emiliano alla sfida per tutelare qualche rendita di posizione. Siete d’accordo che c’è qualcosa che non va nei referendum?

18 Aprile 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo