Libia
8:02 pm, 31 Marzo 16 calendario

La Libia resta divisa pure col nuovo leader

Di: Redazione Metronews
condividi

Libia A Tripoli resta alta la tensione, dopo l’arrivo del capo del governo di unità nazionale sostenuto dall’Onu e dall’Ue, nonostante le minacce del governo ribelle nella capitale. Le autorità non riconosciute insediate a Tripoli hanno chiesto al premier di lasciare la capitale: il capo del governo non riconosciuto dalla comunità internazionale, Khalifa Ghwell, ha minacciato il gabinetto di unità nazionale offrendogli solo due opzioni, abbandonare la capitale o essere arrestati. Ghwell ha tenuto la conferenza stampa in un’emittente satellitare che, poco dopo, è stata assalita da uomini armati ed è stata chiusa.
La commissione per la sicurezza del governo di riconciliazione nazionale libico del premierFayez al Serraj ha preso possesso della sede della presidenza del Consiglio che si trova in via al Sikka a Tripoli. Poco prima le falangi al Sumud, che fanno capo all’alleanza Alba della Libia, si erano ritirate dalla piazza dei martiri nel centro di Tripoli. 
Resta chiuso l’aeroporto di Mitiga, l’unico che funziona a Tripoli e che si trova a pochi chilometri dalla base navale in cui è  arrivato il governo. Fonti della sicurezza hanno spiegato che la decisione è legata al deterioramento della sicurezza nella capitale. 
Mentre è stato smentito il coinvolgimento italiano, una fonte libica da Tunisi ha riferito che il governo di unità sarebbe sbarcato con la copertura di forze speciali britanniche. Nel frattempo l’Ue ha imposto sanzioni (restrizione ai viaggi in Europa e congelamento beni) a tre libici che hanno ostacolato il processo di pace e la formazione del nuovo governo.
Dal canto loro le milizie della mezzaluna petrolifera libica, poste a difesa dei terminal di petrolio della Libia, si sono schierate al fianco del governo di riconciliazione nazionale del premier Fayez al Serraj.
Due navi cariche di armi ed esplosivi sono esplose nel porto di Misurata. Avrebbero dovuto portare un carico di armi alle milizie islamiche a Bengasi. Si pensa a un attentato ma al momento nessuno ha avanzato rivendicazioni.
METRO

31 Marzo 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo