Maurizio Guandalini
5:35 pm, 23 Marzo 16 calendario

Quante chiacchiere inutili dopo i fatti di Bruxelles

Di: Redazione Metronews
condividi

Ora è tutto un problema di intelligence. Abbiamo trovato il buco nero degli attentati di Bruxelles. Il coro è: se avessimo una intelligence europea, e noi aggiungiamo, alla cantilena, e se avessimo una politica dei migranti europea, e se avessimo un esercito europeo, e se, se, se “volli volli fortissimamente volli”. Ma chi deve agire per avere dei servizi segreti che parlano tra di loro? Chi? Ce lo deve ricordare Putin che la zona d’ombra sta nelle gelosie dei servizi dei diversi paesi che mirano a tenere nascoste le informazioni? Dopo gli attentati di Parigi l’anello debole erano le periferie colabrodo, covo di milioni di musulmani, ma qualcosa sui servizi l’avevamo sentito anche allora. Poi il silenzio.
Il format è questo: attentati, parole di circostanza, speciali tv h24, commentatori del ghe pensi mì,  dichiarazioni di guerra, grida di battaglia vittoriosa, faremo di qua, faremo di  là, tempo 48 ore e après la mestizia e il dolore si rientra nel solito trantran. L’Europa è un pugile suonato al tappeto con la faccia tosta del “ganassa”, per niente credibile, quando insiste nel dire che l’Isis verrà sconfitta.
La strategia qual è? Noi cittadini non siamo tenuti a saperlo. Ci dobbiamo fidare. Però  se le premesse sono di una Europa che deve fare mille vertici per decidere la strada da prendere verso i migranti o che sta immobile di fronte a quello che avviene nello scenario internazionale, allora ci viene una certa strizza. Ditecelo. Non abbiamo nulla da perdere. Mettiamo in conto che c’è da pagare un prezzo. Lo stiamo pagando. Vorremmo solo sapere se ne vale la pena. Senza attendere il prossimo attentato e fare lo stesso memo usato la volta precedente. Retorica? Frasi fatte? Questi eventi tragici sono pieni zeppi di ritualità. Anche noi stiamo facendo la retorica contro la retorica.  Bene ha fatto Enrico Mentana, il direttore del tg la7 a segare, durante la “maratona” televisiva, le dichiarazioni di circostanza  del Presidente della Camera Boldrini e l’inutile bla bla dei politici. Però, il direttore, ha dato una occhiata ai talk e agli speciali televisivi? Pieni zeppi di direttori, opinionisti e analisti che dicevano l’improbabile, con le ricette belle che pronte per risolvere la drammatica situazione. Volavano basse delle panzane da alcol test. Fino ai confronti dottrinali e strategici – mancava solo il plastico, ma arriverà arriverà -,  al grido «siamo in guerra, siamo in guerra»: godevano nel sillabarlo ad alta voce, convinti di aver trovato il salvavita eterno.  Servirebbe un pò di silenzio. Un riposo mentale della categoria, mai doma, dei macinafumo, addetti ad affamare la bestia.
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista

23 Marzo 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo