IL COMMENTO DI GIAMPAOLO ROIDI
8:01 pm, 8 Marzo 16 calendario

Sulle torture soltanto i dettagli essenziali

Di: Redazione Metronews
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Sollecitato da alcune mail di lettori e amici, mi sono chiesto in queste settimane quanto fosse giusto raccontare nei dettagli le sevizie che hanno portato alla morte di Giulio Regeni, barbaramente ammazzato in circostanze ancora non chiare in terra d’Egitto. Sevizie brutali, come gli stessi esami autoptici hanno confermato,  descritte da giornali e tv con ogni dovizia di particolari. Fiumi d’inchiostro, si diceva una volta, per dettagliare ferite e torture in ogni loro effetto, interno ed esterno, al corpo del giovane ricercatore friulano. 
C’è un limite che un giornalista deve darsi nel raccontare particolari che sostanzialmente nulla aggiungono alla comprensione dei fatti, già ben assimilati e conosciuti? Il rispetto della verità, nella sua interezza e completezza, deve trovare un argine nella memoria e nella dignità della vittima, o nel dolore dei suoi familiari? Le stesse domande che in queste ore valgono identiche per il racconto della spaventosa morte di Luca Varani, drogato, torturato e ucciso da due conoscenti dopo un festino. È giusto spiegare la dinamica di questo omicidio nei minimi particolari, anche quelli più truculenti e forse per questo gratuitamente dolorosi? O scrivere “torturato per ore e lasciato morire dissanguato” è una frase che basta e avanza per capire e spiegare cosa sia successo in quella casa?
Resto nel dubbio. E per ora, noi giornalisti di Metro, su queste cronache manterremo un profilo essenziale ma sufficiente per comprendere la verità dei fatti.
GIAMPAOLO ROIDI
 

8 Marzo 2016
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