Maurizio Zuccari
7:50 pm, 1 Marzo 16 calendario

Olimpiadi spreco inutile

Di: Redazione Metronews
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II’l tiro con l’arco ai Fori, con vista sul Colosseo. Dove si terrà la sfilata dei vincitori e il traguardo dei ciclisti, mentre i maratoneti passeranno sotto l’arco di Costantino. E il beach volley al Circo Massimo. È pieno di appuntamenti esaltanti il piano per Roma 2024 presentato al Palacongressi dal comitato organizzatore dei giochi olimpici presieduto da Luca Cordero di Montezemolo. Un programma che secondo il presidente del Coni Giovanni Malagò, altro grande sponsor dell’iniziativa, «trascinerebbe l’Italia da un punto di vista culturale e sportivo». Dove non è chiaro, visto che nella partita doppia fra costi e benefici i primi appaiono di gran lunga superiori.
Ecco le cifre snocciolate al Cio: 2,1 miliardi per gli impianti permanenti (villaggio olimpico, Ibc e press center, arena ciclistica e parco naturalistico, oltre al recupero dello stadio Flaminio e delle Vele dell’archistar Calatrava a Tor Vergata); 3,2 miliardi per gli impianti temporanei e la gestione dell’evento che dovrebbe portare 177 mila posti di lavoro e un impatto sul Pil dello 0,4%, pari a poco meno di 3 miliardi. Tra i ricavi, un miliardo dal Cio e la metà dalle sponsorizzazioni. Se tutto andrà bene finirà in perdita, ammettono gli stessi organizzatori. E per questo si profila un referendum antiolimpico, in attesa che si decida nel 2017.
Che la capitale abbia bisogno di tutto fuorché di mega opere a perdere appare chiaro ai più ma non agli sponsor di una candidatura olimpica dove, con Roma, restano in lizza Parigi, Los Angeles e Budapest. Amburgo s’è già ritirata, per i costi eccessivi. Roma no: deve ancora pagare gli espropri per le Olimpiadi del 1960, dare un senso a due megaopere incompiute o da riqualificare come le Vele e il Flaminio; non riesce a portare la metro C – che dovrebbe giungere a Tor Vergata – in centro e paga lo scotto della chiusura dei cantieri; s’è ridotta a far ripulire da Della Valle il Colosseo con le ramazze di saggina ma ai giochi olimpici non rinuncia.
Eppure, a scorrere le statistiche, nell’ultimo mezzo secolo nessuna Olimpiade ha portato profitto in nessun angolo del mondo, al massimo la socializzazione delle perdite, ripianate dai contribuenti. Conti in rosso da Grenoble 1968 a Londra 2012 e uno sforamento dei bilanci in media del 200%. Solo i cinesi sono stati bravini: a Pechino hanno superato il budget appena del 4%. Nessun utile in nessun caso, dunque. Però coi giochi il Ponte della Musica, bellissimo e inutile, sarà almeno utilizzato. Auguri, Roma.
MAURIZIO ZUCCARI
Giornalista

1 Marzo 2016
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