Sanremo 2016
11:39 pm, 9 Febbraio 16 calendario

Un arcobaleno illumina l’Ariston

Di: Redazione Metronews
condividi

SANREMO Quando per buona parte della prima serata di un Festival di Sanremo la star  è un quasi centenario, forse qualcosa non va. E infatti alla seconda volta di Carlo Conti di cose da rivedere ce ne sono non poche. A iniziare dal ritmo, blando, come l’attacco amarcord con la carrellata dei vincitori, una freccia di Cupido per i cuori degli over 80, ma con pochissimo appeal per tutti quelli nati dopo la presidenza Pertini (e poi passino i Jalisse, ma Povia potevano anche saltarlo). Per fortuna c’era il tema unioni civili a tenere desta l’attenzione, introdotto dai nastri arcobaleno portati sul palco per prima da Noemi seguita da molti colleghi   (che hanno così aderito a una sollecitazione pro Cirinnà nata via twitter nel pomeriggio di ieri), e portato alla ribalta da  Sir Elton John. Gli è bastata una frase («Non avrei mai pensato di diventare papà e di avere la vita che ho avuto») per dire tutto. Buona ma non irresistibile l’esibizione dell’“unica ragazza di Solarolo che ha vinto Sanremo” (la Pausini, per capirci) che ha sparso miele sul Festival a ogni frase. Un po’ troppo, come il duetto con se stessa organizzato a sorpresa da Conti, autoreferenzialità all’ennesima potenza. In ritardo di 15 anni Aldo, Giovanni e Giacomo. Apprezzabile invece Raffaele-Ferilli, l’unica a guadagnarsi il cachet, senz’anima la Ghenea (padre stanco dal lavoro in Romania a parte), diversamente valletto Garko, nel senso che se è un attore, ha fatto di tutto per non dimostrarlo. Se Ruggeri ha messo una seria ipoteca sul podio, altri colleghi avrebbero dovuto presentarsi sul palco con il nastro, ma anche con  la  voce, Morgan in primis. ANDREA SPARACIARI

9 Febbraio 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo