Giampiero Gramaglia
5:36 pm, 2 Febbraio 16 calendario

Iowa, Trump perde Hillary si salva

Di: Redazione Metronews
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La gente dello Iowa ce l’ha, da sempre, con i battistrada, quelli troppo sicuri di sé o troppo forti; e, spesso, li castiga. Talora, sono lezioni che lasciano il segno: nel 2008, Hillary Rodham Clinton perse qui e non si risollevò più. Talora, sono batoste d’un giorno: nel 2012, Mitt Romney fu battuto qui, ma poi ottenne la nomination.
Quel che accadrà quest’anno, nessuno può dirlo con certezza. È però certo è che Donald Trump, magnate dell’immobiliare e showman, populista e qualunquista, uno che le spara grosse,  ha perso l’aurea di sicumera e di imbattibilità che s’era costruito intorno, con la sua campagna aggressiva e urticante. E che Hillary le l’è cavata d’un soffio, con un margine di voti minimo sul suo rivale Bernie Sanders, senatore ‘socialista’ del Vermont.
Ritiri del giorno dopo a parte, le assemblee dello Iowa hanno pure ridotto drasticamente il campo dei concorrenti: i democratici sono rimasti due – erano tre, ma di Martin O’Malley, ex governatore del Maryland, non s’era accorto nessuno, tanto meno gli elettori-; i repubblicani sono ancora 11 sulla carta, ma in realtà sono solo quattro.
In corsa, restano, cioè, Trump, che, per quanto battuto, è tuttora popolare e ha soldi da spendere; ovviamente, il vincitore, Ted Cruz, il senatore del Texas, vicino al Tea Party e agli evangelici, così conservatore che giudica Trump ‘liberal’; il terzo arrivato Marco Rubio, il senatore della Florida, che si propone come il campione dell’establishment repubblicano moderato ed è destinato a recitare il ruolo spettante nei pronostici iniziali a Jeb Bush, l’ex governatore della Florida, ancora una volta deludente (ma che non s’arrende).
Il quarto uomo repubblicano è per ora un ‘Mister X’, che potrebbe emergere fra la mezza dozzina di comprimari più o meno folkloristici, dal guru nero Ben Carson, ex neurochirurgo, allo stesso Jeb, passando per i governatori del New Jersey Chris Christie e dell’Ohio John Kasich, senza dimenticare, per cavalleria, l’unica donna, Carly Fiorina.
Le assemblee dello Iowa, i caucuses, che aprono la stagione delle primarie per designare i candidati dei due maggiori partiti alla Casa Bianca, in vista delle convention di luglio e dell’Election Day dell’8 novembre, ricevono un’attenzione mediatica persino sproporzionata al loro peso effettivo: assegnano solo 44 delegati democratici (su un totale di 4.763) e 30 delegati repubblicani (su 2.472)
Quelli repubblicani già assegnati sono andati 8 a Cruz, 7 a Trump, 7 a Rubio, 3 a Carson e uno ciascuno a Bush e a Rand Paul. Quelli democratici sono andati 22 a Hillary e 21 a Sanders. E, adesso, tutti nel Neh Hampshire dove si vota il 9 febbraio.
GIAMPIERO GRAMAGLIA

2 Febbraio 2016
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