Maurizio Guandalini
5:51 pm, 19 Gennaio 16 calendario

Sindacato dacci una mano contro i fannulloni

Di: Redazione Metronews
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Ma perché il sindacato si agita tanto? Non sono comprensibili i gesti di stizza usciti in questi giorni all’annuncio che il Governo vuole mandare a casa in 48 ore i lavoratori della pubblica amministrazione che non lavorano e rubano lo stipendio. La signora Camusso, segretario della CGIL, insieme a Landini, segretario della FIOM (il sindacato degli operai), sono partiti lancia in resta nel dire che già oggi il fannullone può essere licenziato. Qualcosa c’è, ma evidentemente non ha funzionato bene visto che ogni giorno saltano fuori filmati con eserciti di impiegati pubblici  che timbrano cartellini e poi se ne vanno ore al bar o a far spesa nel supermercato più lontano dall’ufficio o addirittura in palestra e a far altri lavori. Non sono fenomeni isolati. 
 
Continuano malgrado lo scandalo destato su giornali e televisioni. Chiediamo al sindacato, così zelante, perché non dà una mano anche lui a scovare questi nullafacenti? E’ chiaro che nella molle legge esistente ci sono troppi ostacoli e cavilli che non permettono in un sol colpo, una volta scovato il furbetto, di licenziarlo su due piedi senza possibilità di ritorno. Il punto sta qui. Quando ci si rivolge alla magistratura, di fronte ad evidenti casi di assenteismo, e di ruba pane a tradimento verso la collettività, si inizia una trafila legale (con il lavoratore assistito spesso da avvocati del sindacato) che porta al reintegro del lavoratore. Basta parlare con amministratori pubblici per sentire la via crucis e i costi alti che hanno dovuto sostenere (parcelle di avvocati, altri soldi pubblici) per un atto dovuto, cioé il licenziamento di chi non fa il proprio dovere.
Giusto pensare oggi a una stretta sui dirigenti perché spesso sono conniventi di questi fenomeni di degrado negli uffici pubblici. I timbra cartellini sfaticati sono coalizzati, e  tanti in una stessa struttura,  si proteggono tra di loro: il controllo del dirigente è all’acqua di rose perché rischia di aver conto il personale che tira avanti la baracca. Noi pensiamo da tempo che una soluzione tranchant a tutto il problema è il contratto privato, dai dirigenti in giù. Non c’è altro rimedio drastico. Così diventerebbe anche più efficace il licenziamento immediato invece di sottostare a passaggi di intermediazione difensiva che  rallentano  l’efficacia dei provvedimenti presi. Inoltre i dirigenti, con contratto privato (e con gli stipendi che prendono è il ‘minimo della pena’) devono girare. Mai stare fermi nello stesso posto per più tempo perché la stanzialità porta alla connivenza con ritualità e consuetudini radicate. 
MAURIZIO GUANDALINI, economista e giornalista
 

19 Gennaio 2016
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