Carlo Mari
8:24 pm, 13 Dicembre 15 calendario

Le contestazioni alla buonascuola

Di: Redazione Metronews
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Sempre più convinto: brutta riforma, labuonascuola. Ammanta di riformismo un piano assunzionale caotico. Parla di merito e ignora i docenti con le maggiori potenzialità innovative (abilitati TFA). Strizza l’occhio a un modernismo malinteso nel rapporto col mondo del lavoro. Parla di formazione del personale e apre autostrade all’affarismo di presunti formatori. Ignora la questione dei livelli retributivi del personale scolastico.
Però… quanta ambiguità da parte di chi si oppone, nel mondo della scuola e sui media! E bypassiamo per carità l’opportunismo dei partiti di opposizione. Un esempio? Il no all’alternanza scuola-lavoro. Non si capisce bene in che direzione ci si opponga.    
Le scuole non troveranno sufficienti risorse e aziende per realizzarla, dicono molti, compresi gli studenti in piazza venerdì 13 novembre. Dunque si contesta la riforma perché su questo punto non si riuscirà a realizzarla adeguatamente, ma la linea del governo evidentemente è condivisa.
Altri invece si oppongono perché la finalità della scuola sta nella propria funzione di formazione della persona e del cittadino, non in quella di preparare lavoratori al mercato del lavoro: finalità esternalizzata, in parte eterodiretta da un mondo dell’impresa che, per inciso, se ne frega altamente della scuola.  
La riforma è fatta male, e già così è tanto guaio. Basta e avanza, non c’è bisogno di cooptare l’antifascismo per contestarla.

13 Dicembre 2015
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