Libri/Romana Petri
7:29 pm, 2 Dicembre 15 calendario

Nel nome del padre rimpianto e tanto amato

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Lui non ha fatto in tempo a vederti laureata, sposata, ad assistere alla nascita dei tuoi figli. Lui è tuo padre. Ed è con la sua morte, che tu, figlia, ti trovi a fare i conti. Romana Petri ha raccontato la perdita precoce del padre, a 63 anni mentre lei ne aveva poco più di 20, ne “Le serenate del ciclone” (Neri Pozza, p. 590 euro 18), un memoir familiare ma anche il romanzo sulla vita di un uomo bellissimo, un cantante lirico, Mario Petri detto “Ciclone” che aveva l’animo di un cavaliere antico. Un artista che vestirà i panni di personaggi eroici tanto nell’opera lirica quanto nel cinema.
Di solito i libri sui padri sono delle rese dei conti. Non mi sembra il suo caso.
Non avevo conti in sospeso. Tutto quello che ci dovevamo dire ce lo siamo detti in vita.
Come le è nata l’ispirazione?
Leggendo l’incipit di un libro di Elias Canetti che dice: “C’è un punto della nostra vita dove mi piacerebbe rimpicciolire, tornare indietro”. Volevo riprendermelo tutto mio padre. Così ho scritto un libro che inizia il giorno della sua nascita e finisce quando lui muore.
Quanto idealizziamo un padre che non c’è più?
Io l’ho volutamente reso un personaggio epico, mitico. La mia è stata anche un’operazione letteraria.
Suo padre è morto all’improvviso. Che impatto ha avuto questo nella sua vita?  
Il vuoto che mi ha lasciato è stato paralizzante. Nel quotidiano avevo un rapporto virile con lui. Vedevamo insieme gli incontri di pugilato, i film western che mia madre non sopportava.
Scriverne è stato terapeutico?
Per tutto l’anno per cui ho scritto è stato come se lo avessi riavuto in toto. Poi, alla fine, ho sentito di nuovo la perdita.
Come si supera?
Soprattutto se l’hai amato tanto, come è il mio caso, la perdita è difficile. Poi ci sono cose che ti aiutano a superare il dolore. Quando è nato mio figlio, maschio, ho sentito che si riempiva un vuoto. L’ho voluto partorire nello stesso ospedale dove mio padre è morto. Volevo che facesse il primo respiro dove mio padre aveva esalato l’ultimo.
ANTONELLA FIORI
@aflowerinlife

2 Dicembre 2015
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