Osvaldo Baldacci
6:31 pm, 16 Novembre 15 calendario

Giubileo, non si ferma il dono della misericordia

Di: Redazione Metronews
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L a Repubblica Centrafricana è uno dei Paesi più poveri del mondo, ed è anche uno di quelli dove da tempo immemorabile infuria una violenta guerra civile che negli ultimi anni si è inasprita. Questioni tribali e di potere, dove però una demarcazione esiste anche tra le comunità cristiana e musulmana. Tra pochi giorni, il 25 novembre, Papa Francesco andrà in Africa, dove visiterà Uganda e Kenya ma anche il Centrafrica. Nonostante gli inviti alla prudenza (un articolo di Andrea Purgatori ha sostenuto che oltre ai pericoli della guerra civile ci sarebbe anche un piano jihadista per colpire il pontefice), la pericolosa tappa per volontà di Francesco è confermata, anche se ci riserva un margine di azione in base alle condizioni sul terreno all’ultimo momento. Il Papa ci tiene particolarmente proprio per portare il dialogo dove più manca. Dove più serve misericordia. E per questo motivo – se ci riuscirà – ha la forte volontà di aprire il Giubileo a Bangui, spalancando la porta santa della cattedrale della capitale centrafricana. Un’anticipazione dal forte valore simbolico che aiuta a capire meglio e appieno il senso di questo Anno Santo che sta per cominciare. Lo potrà fare – speriamo – anche perché sebbene Roma resti il centro del Giubileo e della Chiesa cattolica, il Giubileo non è riservato a un’esclusività geografica romana.
Francesco ha chiarito che in ogni diocesi ci sarà la Porta Santa utile come meta del pellegrinaggio giubilare. Il pellegrinaggio fisico può essere importante, ma quello che conta è il pellegrinaggio spirituale, accompagnato da gesti concreti. In questi giorni, dopo gli attentati di Parigi, si sono levate molte voci per chiedere al Papa di rinviare l’Anno Santo. Istinto comprensibile ma che non ha molto senso. Non si può chiedere di rinviare la conversione dei cuori. Non si può chiedere di rinviare il dono di ricevere la misericordia e di imparare a offrirla. Semmai del Giubileo c’è oggi più bisogno che mai, per seminare amore e pace. Ma anche sotto altri profili il rinvio del Giubileo ha poco senso, pur sapendo benissimo che i rischi ci sono e sono accresciuti dal simbolismo dell’evento e dal numero di persone attratte. Intanto come detto il Giubileo non deve per forza comportare un “concentramento” romano: è la Chiesa che ha scelto di farsi vicina ai fedeli andando loro incontro. E poi laicamente, che si fa? si interdice ogni riunione con più persone? I terroristi hanno colpito allo stadio, al ristorante, ai concerti, al museo, sulla spiaggia. Fermiamo tutto? Vincerebbero loro.
OSVALDO BALDACCI
giornalista

16 Novembre 2015
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