No alla Buona Scuola La piazza ci riprova
SCUOLA. Venerdì 13 novembre si terrà in tutta Italia uno sciopero della scuola indetto da alcuni dei maggiori sindacati di categoria, tra cui Cobas, Anief e Unicobas. Chiedono a docenti e collaboratori scolastici di astenersi dal lavoro per protestare contro l’applicazione della legge 107/2015, la “Buona scuola”, che secondo loro – e il rischio è palpabile – sconvolgerà l’istruzione pubblica con la chiamata diretta da parte dei presidi, un’alternanza scuola-lavoro di difficile attuazione e leggi-delega il cui esame, su materie delicatissime, sarà sottratto al Parlamento. La protesta si estende alla Legge di stabilità, che -dicono i sindacati – umilia i lavoratori della scuola negando il rinnovo del contratto, scaduto nel 2009, con un aumento di appena 8 euro lordi mensili.
Che il governo non intenda investire nella scuola, in effetti, è confermato dall’annunciato taglio al Miur di ben 324 milioni di euro: una decisione contraria a quanto promesso, l’estate scorsa, prima e dopo l’approvazione della legge. Le principali manifestazioni, come sempre, si svolgeranno nella Capitale. I Cobas si ritroveranno prima in viale Trastevere e poi a Montecitorio, mentre gli Unicobas si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica. Prevista anche la partecipazione della componente studentesca, che già si è fatta sentire nelle scorse settimane. Saranno assenti, invece, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e altri importanti sindacati della scuola come Gilda e Snals. Molti, anche tra gli iscritti, la considerano un’occasione persa, specie se confrontata con la mobilitazione eccezionale del 5 maggio. Ed hanno perfettamente ragione.
GESSETTI ROTTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA