Alessia Chinellato
5:21 pm, 19 Ottobre 15 calendario

Attenzione alla privacy Arriva #Peeple

Di: Redazione Metronews
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Nasce in California, l’ultimo baluardo alla privacy. È una App inquietante, che sbircia (to peep) tra i profili delle persone. Una sorta di Tripadvisor che matcha le persone e le cataloga per numero di stelline. Potenzialmente, siamo tutti giudicabili.
#Peeple: più brutale di Ask, che ha già causato alcuni suicidi, questa applicazione assurge a categoria di pettegolezzo eterico e si divide in tre tipologie: professionale, personale e amorosa.
Le recensioni potranno essere postate accedendo alla piattaforma solo ed esclusivamente attraverso Facebook e se si hanno più di 21 anni.
Le recensioni positive saranno on line immediatamente, mentre quelle negative rimarranno in stand by  fino a quando il giudicato non darà il proprio “si” alla pubblicazione. All’inizio il time limit era di 48 ore: tempo ritenuto -a torto -sufficiente per dirimere qualsiasi diatriba tra contendenti, fossero essi ex coniugi o colleghi piuttosto che amanti. Proprio un attimo prima dell’apocalisse internettiana, gli utenti dei social network sono riusciti a variare la struttura di questa piattaforma, che rischiava di distruggere la reputazione a molti. Una settimana di bombardamento eterico: le critiche a #Peeple non si sono fatte attendere e sono state così forti da indurre la fondatrice dell’applicazione a variare le modalità di pubblicazione dei commenti.
L’invito – se si usano i social network – è a essere sempre molto attenti a quello che postiamo. Anche noi, spesso, ci mettiamo del nostro, commentando – talvolta impropriamente – ciò che si trova in rete. Salvo poi pentirci. Non sapendo che qualsiasi cosa pubblicata non sparisce, mai. Qualunque bocca marcia di sciatteria può esprimere giudizi: rovinando la reputazione eterica, ovvero quello che passa di noi attraverso il web. E così il diritto a essere dimenticati in una realtà mnemonica come Internet diventa impossibile. 
Un mondo -così vissuto e allo stesso tempo trascurato- in cui nessuno si premura di occuparsi della propria e-reputation: tanto che adesso sta prendendo piede una nuova figura professionale, capace di sorvegliare il nostro appeal on line, googlando il nostro nome o le mention che ci riguardano. Il monitoraggio degli avvisi relativi a noi – o al brand che seguiamo – va ad intrecciarsi con la nostra vita privata, rendendone il confine sempre più cedevole. 
ALESSIA CHINELLATO, giornalista
 
 

19 Ottobre 2015
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