Deep Web
6:30 pm, 6 Ottobre 15 calendario

Deep Web, cresce la Rete oscura

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Gli hacker che hanno rubato i dati del servizio canadese per adulteri di Ashley Madison li hanno pubblicati poi sul cosiddetto Deep Web (o web sommerso) o Dark Web che attualmente costituisce il 96% dell’intera Internet. È un termine ampio che definisce i siti non indicizzati dai motori di ricerca, siti a cui si può accedere, per esempio, attraverso il software Tor, progettato per permettere agli utenti di trovare e diffondere informazioni anonimamente. Questa risorsa può essere utilizzata a fin di bene oppure no. 
«Le cause principali che spingono gli utenti a navigare in anonimato sono varie; a volte gli individui sono privati del diritto basilare all’informazione e alla libera espressione. In altri casi si utilizza la rete per soddisfare la propria immoralità e perseguire comportamenti illegali» spiega a Metro Eric Jardine, assegnista di ricerca presso l’istituto canadese Center for International Governance Innovation.
Per esempio, i giornalisti che vivono in Paesi con un alto livello di censura ricorrono al Dark Web per comunicare e scambiarsi informazioni. Vi si trovano molti forum, blog e siti sul modello di Wikipedia che ospitano contenuti legittimi. I bibliofili costituiscono una parte significativa del Dark Web in quanto vi rintracciano libri banditi; nella cosiddetta libreria Tor sono reperibile Il colore viola di Alice Walker, Uomo invisibile di Ralph Waldo Ellison e altri titoli ad accesso limitato in alcune classi scolastiche americane.
«Altri “buoni” utenti del Web possono ricorrere a servizi come Dead Man Zero per diffondere anonimamente documenti e distribuire informazioni», spiegaNathan Jessop, analista dell’Elliptic, un’azienda britannica specializzata nel mercato nero digitale.
Tuttavia, anche i terroristi ricorrono al lato oscuro della rete per comunicare sui forum jihadisti – come ha confermato una ricerca dell’Università dell’Arizona – eppure costituiscono solo una frazione degli utenti del Dark Web.
Una componente ragguardevole è costituita dal mercato illegale di droghe, armi, carte di credito rubate, servizi di hackeraggio e addirittura noleggio di sicari. Per favorire gli acquisti sicuri è stata addirittura coniata una moneta elettronica, il Bitcoin, per il quale non è necessario ricorrere alle banche. Per esempio su uno dei mercati della droga più popolari – la Silk Road 3.0 – una dose di Smiley LSD costa otto dollari, mezzo grammo di cocaina ne viene 40, con spedizione gratuita in tutto il mondo.
«Considerata la grande mole di attività illecite condotte sul Dark Web, è sorprendente che così pochi mercati neri siano stati fatti chiudere finora» aggiunge Jessop. «I governi dovrebbero monitorare questa parte della rete e prendere di mira e responsabili dei siti tanto quanto i fornitori che rendono disponibili e producono le merci illecite».
Gli esperti adducono la popolarità del Dark Web alla crescita incessante: benché le forze dell’ordine si diano da fare per far chiudere questo tipo di servizi TOR non è a rischio chiusura. «Il suo successo si basa su volontari che forniscono risorse informatiche: ce ne sono sempre di più», ha spiegato a Metro Rob Pritchard, specialista di sicurezza web e fondatore del sito del Cyber Security Expert. «Tecnologie come Bitcoin diventano sempre più popolari perché alimentate dalla scarsa fiducia trasmessa da servizi più tradizionali. Per questo continuerà a crescere e fornire sempre più varietà di servizi».
Dmitry Belyaev, Metro World News

6 Ottobre 2015
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