GIULIA BONGIORNO
10:45 pm, 20 Settembre 15 calendario

Un’authority anti stalking

Di: Redazione Metronews
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In seguito a ripetute molestie, Vincenza Avino, 36 anni, aveva denunciato il suo ex, ma lui – dopo essere stato arrestato per stalking – era stato rimesso in libertà e aveva trasgredito l’ordine di non avvicinarla: l’aveva raggiunta anche nella località in cui trascorreva le vacanze. Se, come sembra, la ricostruzione degli investigatori sarà confermata, l’omicida è proprio lui: incapace di rassegnarsi alla fine della relazione, voleva punire Vincenza per averlo rifiutato. Questo episodio conferma che la violenza di genere è radicata nella mentalità di troppi uomini che considerano le donne oggetti di cui disporre a piacimento. Ma conferma anche che le istituzioni – dalle forze dell’ordine alla magistratura – non sono in grado di proteggere le donne.
Per tanto, troppo tempo, la decisione di troncare una relazione ha trasformato molte di loro in vittime silenziose e misconosciute di vere e proprie persecuzioni. A volte, con epiloghi tragici. Alla violenza difficilmente seguiva una denuncia – per paura, vergogna ecc. – e allora si scaricava la colpa sul silenzio delle donne. Oggi non è più così, e ormai esiste la legge sullo stalking (che ho contribuito a scrivere da presidente della Commissione giustizia della Camera) che permette interventi immediati.
La critica dunque va non alla legge ma a chi valuta le denunce e talvolta sottovaluta le parole delle donne, scambiando per isteria un’accorata richiesta di aiuto: ho ricevuto testimonianze di vittime che, dopo aver faticosamente deciso di denunciare, hanno fatto marcia indietro, scoraggiate dall’atteggiamento dei loro interlocutori (a volte poco sensibili, o non adeguatamente preparati); oppure, dal fatto che alla denuncia segua l’applicazione di misure non sufficienti o non idonee a tutelarle, mentre tali misure andrebbero valutate attentamente caso per caso (come ha da poco ricordato la Corte di Cassazione).
Aggiungo che, mentre per i reati contro la pubblica amministrazione – come la corruzione –scattano subito il carcere o misure molto rigorose, per la violenza sulle donne i provvedimenti sono blandi. Vorrei chiedere al Presidente del consiglio Matteo Renzi di interessarsi del fenomeno istituendo quanto prima un’autorità ad hoc che svolga un’azione di contrasto e prevenzione dei femminicidi, sulla falsariga del commissario anticorruzione preposto di recente alla vigilanza sulle amministrazioni pubbliche.

20 Settembre 2015
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