Uber pop
10:45 pm, 22 Luglio 15 calendario

Uber pop, dal Pd arriva una chance

Di: Redazione Metronews
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Roma. Una regolamentazione per le «società che mettono in comunicazione utenti dei trasporti e conducenti di mezzi non di linea interessati a offrire servizi»: non c’è scritto Uber pop negli emendamenti al ddl Concorrenza ma sono in molti a leggere il nome della società più discussa degli ultimi mesi. La norma è contenuta in uno degli emendamenti del Pd al disegno di legge che in queste ore sarà approvato dalla Commissione Attività produttive della Camera. 
Uber Pop, vietata in Italia da una sentenza del tribunale di Milano, contestata nel resto d’Europa, diventerebbe legittima con questi emendamenti (a firma Boccadutri e Lavagno i più contestati) che disciplinano le imprese «che forniscono servizi remunerati su base commerciale per mettere in connessione mediante una piattaforma tecnologica passeggeri e conducenti». Prevedono assicurazioni obbligatorie per chi fornisce i servizi, registri regionali, meccanismi per l’applicazione delle tariffe, visite mediche per i conducenti, la gestione dei dati personali raccolti dalla app. 
E il car pooling?
Tra coloro che si oppongono all’apertura c’è Barbara Covili, general manager di MyTaxi Italia, società che opera solo con tassisti con regolare licenza: «Le società innovative che operano nel settore trasporti, che hanno “rivoluzionato” il mercato, come quelle di car sharing o car pooling, non hanno richiesto nessuna modifica legislativa e operano in rispetto delle legislazioni vigenti. Ci chiediamo come mai in Italia si scambi per innovazione la tutela di un unico operatore per il quale oggi si propongono emendamenti ad hoc. Le leggi esistenti, in Italia come in altri paesi, sono state concepite per tutelare la certezza del trasporto e la sicurezza degli utenti. Il carattere pubblico del servizio taxi ha nelle tariffe amministrate e negli obblighi di servizio la sua ragion d’essere: una deregolamentazione del settore porterebbe con sé una diminuzione delle tutele per l’utenza». 
Tra gli emendamenti non ammessi, quelli del M5S che introducevano una regolamentazione del car pooling: «Guarda caso – commenta il capogruppo in Commissione Trasporti Michele Dell’Orco – sono stati rigettati mentre quelli cuciti addosso a una singola azienda passano. Il solito asservimento alle lobby». 
L’intervista / Fabio Lavagno, Pd
«Uber? non c’entra. Il mio emendamento riguarda gli Ncc. Però quel mercato andrebbe regolamentato». Parola di Fabio Lavagno, deputato del Pd firmatario di emendamenti sul “trasporto non di linea” presentati nel disegno di legge Concorrenza. 
Onorevole, il suo intervento vuole liberalizzare il settore del noleggio con conducente, aprendo di fatto a nuove licenze. 
Sono interessato a introdurre la libera concorrenza. La richiesta è tanta e non c’è il rischio di segare le gambe a nessuno.
Scusi ma liberalizzando e seguendo il filo del ragionamento, si apre un’autostrada per Uber pop. Cercate di aggirare la sentenza di Milano?
Macchè! Uber pop ha altri problemi che non possono essere risolti con un emendamento.
Tipo?
Fiscali. I problemi sono di gestione fiscale e di tasse. Bisogna capire quanto ci guadagna e come intervenire. In ogni caso non si aprirebbe a Uber con un emendamento.
Ma si può iniziare. In questa discussione non state dimenticando il car pooling? 
Ah sì, certo.Poteva essere l’occasione di regolamentare un settore in espansione e a vantaggio degli utenti. Vuol dire che lo faremo in seguito. 
SARA MELIS
 
 

22 Luglio 2015
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