No Tav, dopo gli scontri trovati maschere e scudi
TORINO. Scudi in plexiglas due mazze da muratore, 15 maschere antigas con 20 filtri, fumogeni, fuochi d’artificio di vario genere tra cui 15 petardoni di cui è vietata la vendita, oltre a giacche e abbigliamento nero e altro. È il materiale sequestrato da Digos e carabinieri di Torino su un furgone che seguiva il centinaio di “black black” protagonisti delle violenze didomenica in occasione della manifestazione No Tav in Valsusa. Denunciati i due attivisti a bordo del furgone, un 39enne esponente del centro sociale Askatasuna di Torino, è un 34enne della Valle, esponente del Comitato di Lotta Popolare contro l’alta velocità di Bussoleno. Il materiale sequestrato «dimostra la potenza operativa e anche di fuoco delle frange più estreme del movimento No Tav», ha spiegato Cecilia Tartoni, dirigente vicario della Digos di Torino. Tartoni ha ricordato che proprio questa settimana iniziano i campeggi No Tav in Valle «che, negli anni scorsi, sono stati forieri di problematiche intorno al cantiere».
Sì di Bruxelles ai finanziamenti della Torino-Lione
Intanto la Commissione europea ha confermato lo stanziamento dei fondi Ue per il cofinanziamento della linea ad alta velocità Torino/Lione: si tratta di 813,7 milioni per il 41 per cento del progetto, da dividere fra parte italiana e parte francese dei lavori, mentre il resto deve essere finanziato direttamente dai due paesi. Ieri la Commissione europea ha presentato infatti il piano di investimenti per le infrastrutture nel settore dei trasporti nei prossimi 7 anni, pari a 13,1 miliardi in tutto per 276 progetti scelti per migliorare la rete di infrastrutture europea. «In questo modo – ha spiegato la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc – si possono creare fino a 10 milioni di posti di lavoro aumentando il Pil europeo dell’1,8 per cento entro il 2030». Non è stato finanziato invece il cosiddetto Terzo Valico tra Piemonte e Liguria.
«Ora spero che gli amministratori, le forze politiche e quel che resta del movimento pacifico No Tav – dichiara in una nota il senatore Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Trasporti – riconoscano questo risultato e aprano finalmente una pagina di dialogo e collaborazione, evitando di continuare a lasciare spazio a quei pochi teppisti che ancora ieri hanno dimostrato di conoscere solo la pratica della violenza». metro
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