Marina Spironetti-Ritratti
6:30 pm, 14 Aprile 15 calendario

Ecco la Milano che non ti aspetti

Di: Redazione Metronews
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MOSTRE. Il corpo di una città sono le sue strade e le sue architetture. La sua anima le tante personalità che la abitano. Un puzzle spesso nascosto, ogni volta sorprendente. Alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 23 aprile sbarca “Exposed”: 184 personaggi ritratti dalla fotoreporter Marina Spironetti, raccontano la città attraverso i loro volti, fissati negli scatti, e le loro parole, presenti nelle foto e composte poi in un’ipnotica installazione sonora. Il tutto, anche in un catalogo disponibile fino al termine della mostra, il 23 maggio.
Spironetti, perché “Exposed”?
Al di là del gioco di parole con Expo, “Exposed” evoca l’esposizione, la quantità di luce che si “imprime” sul sensore o, in passato. sulla pellicola, ma anche il coraggio dei protagonisti di mettersi in gioco. Grazie a loro ha preso vita un ritratto della città formato da un insieme di sguardi.
Qual è questo ritratto?
A Milano ho passato la mia infanzia. Poi sono stata in giro per il mondo. Quando sono tornata ho trovato una città sconosciuta e ho deciso di riscoprirla facendomela raccontare da artisti e creativi.
Difficile inseguire l’“anima creativa” di Milano?
Ho iniziato nel 2013 per concludere con Expo. Non volevo dar forma a una carrellata di volti famosi ritratti in luoghi da cartolina. Ho preferito “milanesi” più o meno noti che mi raccontassero la loro visione della città: dalla creativa eleganza della ballerina della Scala Antonella Albano all’amore per il teatro della giornalista di Metro Patrizia Pertuso, dai dettagli di piazza Duomo, arrampicata sulle impalcature con la restauratrice Giuliana Cuomo, alle atmosfere della casbah di Porta Cicca, nella quale mi ha guidata l’attore Gianluca De Col.
Per ogni scatto c’è una parola o una frase…
Volevo che la mostra fosse un ritratto collettivo della città. Così ho chiesto ai protagonisti di scegliere un termine per descriverla. Parole venute fuori da riflessioni, ragionamenti che inizialmente avevo raccolto per le didascalie, mi hanno conquistata. Così accanto alla mostra c’è l‘installazione: un insieme di voci, slegato dai volti, per immergersi nelle mille facce di Milano. Perché dietro ai luoghi comuni, se si osserva bene, si nasconde una città piena di fantasia e creatività.
 
FRANCESCO MARCHESI
 

14 Aprile 2015
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