“Ho ucciso Napoleone”
6:45 pm, 24 Marzo 15 calendario

Giorgia Farina stanca delle brave ragazze

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Dedicato alle donne che non si accontentano. A quelle cui non basta essere solo amanti o solo mamme, solo lavoratrici  o solo mogliettine affettuose. “Vogliamo essere tutto ciò che possiamo essere” è il motto delle donne di “Ho ucciso Napoleone”, scritto e diretto da Giorgia Farina che per protagonista ha una Micaela Ramazzotti tosta e combattente (da domani al cinema). Una commedia antitetica a quelle buoniste, zeppe di donne stereotipate cui in Italia siamo abituati.
Farina, voleva allontanarsi dal nostro cinema?
Sì, non mi interessa essere rassicurante. Voglio raccontare donne che non sono sempre le  solite belle tettone sexy e basta, o in carriere e basta, ma che possono essere tutto.
Quindi l’idea del film parte da un ritratto di donna?
Parte dalla mia protagonista che sembra cattiva, ma in realtà ha solo un cattivo carattere, un po’ come me. Ma soprattutto che non vuole sentirne di maternità e doveri coniugali, anche se poi sa essere dolcissima con sua figlia. Di fatto è una combattente che non vuole rassegnarsi a nulla di ciò che le capita.
Si è ispirata a registi stranieri?
Amo qualche italiano, come Salvatores, ma penso a registi come Ivan Reitman o Wes Andersen e qui ho pensato per le mie attrici alle donne di Almodòvar. Del resto, il cinema è anche specchio di una società e nella società italiana purtroppo la donna è ancora considerata solo moglie e mamma potenziale e poco più. Volevo raccontare la società degli uomini com’è, opportunista sino allo stremo, ma anche disegnare una donna vera e battagliera.
SILVIA DI PAOLA
 
RAMAZZOTTI. “MAI STATA COSI’ CATTIVA”
CINEMA Così donna in carriera e vendicatrice non avevamo mai visto la dolce Micaela Ramazzotti. E lei lo sa e confessa: «Ho amato questo ruolo del tutto inedito. Mi piace la donna che interpreto perché è forte e determinata, viene da un dolore, è tremenda, un po’ perfida, e non si piange addosso. È una donna che è pronta a molto per ottenere ciò che vuole. È matematica perché per vendicarsi in questo modo deve esserlo. E io, che sono sempre stata la ragazza sui set, qui invece mi sono sentita anziana, come dentro un film del futuro». Avrebbe potuto un  uomo creare questo personaggio? «No, solo una donna poteva e in modo sfacciato. Rivedendomi mi son fatta paura, non mi ricordavo dei miei occhi da diavolessa». S.D.P.

24 Marzo 2015
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