LEGA NORD
6:15 pm, 18 Dicembre 14 calendario

Matteo Salvini lancia lo sbarco al Sud

Di: Redazione Metronews
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MILANO Da Lega Nord a Lega Sud. Dalla secessione al nazionalismo. Passando per la flat tax e il Quirinale. L’altro Matteo, quello con la cravatta verde, racconta a Metro la Lega 2.0, che si è messa alle spalle la canottiera di Bossi e le ampolle di Borghezio, e ha messo nel mirino la camicia bianca, la preferita di Matteo primo, puntando direttamente a Palazzo Chigi.
Salvini, oggi presentate il progetto Lega per il Sud. Dopo anni di insulti e sfottò da stadio, che accoglienza vi aspettate?
Quella di sbarcare al Sud non è una scelta improvvisata, rispondiamo alle tante richieste che ci arrivano. Io non ci avrei mai pensato. Le contestazioni sulla cattiva politica e i falsi braccianti ci sono ancora, ma quello di oggi è un Sud diverso, non è più rassegnato, c’è tanta gente che ha voglia di fare. E anche noi abbiamo riconosciuto che alcuni toni usati in passato sono stati sbagliati. I dati sono confortanti, e partiamo. Ancora non ci siamo, e già i sondaggi ci danno all’8/10%. Proporremo cinque-sei valori base per vedere chi ci sta. E porteremo avanti le stesse battaglie da Nord a Sud.
A proposito di Sud e Centro, perché è cosi contrario alle Olimpiadi a Roma?
Stiamo ancora tappando i buchi degli eventi passati. Torino è piena di cattedrali nel deserto. E abbiamo da pagare i conti di Italia 90 e dei mondiali di nuoto… Al di là di mafia capitale, che poi è in tutta Italia. Mi scrivono le società di sport dilettantistico, che rischiano di chiudere, e Renzi fantastica sulle Olimpiadi 2020. È una follia, tutti i Giochi sono stati in perdita. Su questo sono d’accordo con Monti, dire non alle Olimpiadi è l’unica cosa buona che ha fatto, bisogna riconoscerlo…
No a Prodi, no a Padoan: chi è il suo candidato per il Quirinale?
Ho in testa qualche nome ma non lo faccio, sennò lo brucio. Ci vuole qualcuno che non faccia politica da 30 anni e che non abbia svenduto l’Italia all’Europa. Ce ne sono più d’uno, fuori dal circo politico, uomini della cultura e dell’impresa, né di destra, né di sinistra.
Dalla secessione al nazionalismo. Dove nasce il cambio di pelle della Lega?
La Lega continua a rimanere autonomista e federalista, e questo sarà chiaro anche nel progetto per il Sud che presentiamo oggi. Semplicemente la situazione economica è devastante, da nord a sud, così come l’immigrazione. Quindi prima deve ripartire il lavoro, cancellando la legge Fornero, cancellando gli studi di settore, difendendo la nostra agricoltura. Ci occupiamo soprattutto di economia, la vera emergenza nazionale.
E la secessione?
La secessione non è l’emergenza, l’autodeterminazione vale sempre, ma non mi alzo la mattina pensando alla secessione…
Molti la accusano di razzismo, lei cosa risponde?
Sono loro ad essere ignoranti. Razzista è chi si sente superiore per razza o etnia. Io semplicemente dico prima gli italiani. In un momento di crisi, se ho una casa popolare la do a un italiano. Sono contro l’immigrazione clandestina, ma a favore di un’immigrazione controllata e qualificata. Abbiamo tanti iscritti immigrati regolari, più di 100. Insomma, non mi curo di queste accuse.
Voi proponete una flat tax al 15%. Ma i conti li avete fatti davvero ò è solo una provocazione?
No, quale provocazione, è economia pura. Numeri alla mano, dimostriamo che la flat tax semplifica la vita ed è progressiva, grazie alle detrazioni, come chiede la Costituzione. Si va dal 6% per chi ha poco o niente al 20% per chi è benestante. Così lo Stato incassa di più, basta recuperare meno della metà dell’evasione per pareggiare i conti. E con i soldi in tasca la gente spende, e lo Stato incassa più Iva. Funziona in 38 paesi al mondo. A differenza del passato, visto che voglio andare al governo, quello che prometto devo poi farlo. Teniamo questa intervista di Metro, e quando sarò a Palazzo Chigi vedremo.
Oggi Salvini balla da solo. Ma un domani, alle elezioni, chi saranno i vostri alleati?
Non penso a vecchie formule, alle riedizioni con Udc e Ncd. Osservo cosa accade in Forza Italia, sperando che arrivi una scelta chiara. Ma se si votasse domani mattina, la Lega andrebbe da sola. La battaglia vera si gioca qua, in Europa. E qua purtroppo, ad oggi, FI è alleata del Pd…
La Lega vuole uscire dall’euro, ma non appoggia il referendum di Grillo. Perché?
Quello è un sondaggione, una proposta di legge popolare per cambiare la costituzione per poi fare il referendum. Tra due anni siamo ancora qua… Ma tra due anni l’euro è saltato sicuro, la disoccupazione lo sta seppellendo. Noi stiamo lavorando al giorno dopo, a un ritrono a una moneta nazionale, o una moneta per l’area mediterranea.
Da Efe Bal a Luxuria, lei sta diventando un’icona del mondo Lgbt. Come la mettiamo col celodurismo?
(ride) Io sono all’antica, ma rispetto le scelte di vita di chiunque, non discrimino nessuno. Il punto fermo è che matrimonio e adozione sono solo per eterosessuali. Per il resto Efe Bal si è iscritta alla Lega, va bene, ed è d’accordo con me sul far pagare le tasse alle prostitute. Non ho mai avuto niente contro il mondo gay.
MICHELE CAROPRESO

18 Dicembre 2014
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