6:02 am, 9 Gennaio 14 calendario

La bambola amata dal pittore Kokoschka

Di: Redazione Metronews
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Una storia d’amore pazzesca, quella tra Alma, giovane vedova del musicista Gustav Mahler e il pittore Oskar Kokoschka. L’incontro fatale avviene nel 1912, un anno dopo la morte di Malher. Alma conosce Oscar con il quale inizia una storia d’amore che sfocia in una passione divorante. Ma ad un certo punto interrompe la relazione. Kokoschka parte per la guerra e al suo rientro, ancora perseguitato dall’ immagine di Alma, si fa fabbricare una bambola di taglia umana trattando il fantoccio come se fosse l’amata, assegnandogli una cameriera e portandolo con sé anche in pubblico. Una storia vera da cui ha preso spunto Andrea Camilleri per scrivere il suo nuovo romanzo “La creatura del desiderio”, che esce in questi giorni da Skira (pp. 13514.50 euro).Come mai ha scelto di narrare la vicenda di Kokoschka? I libri che scrivo partendo da fatti storici prendono spunto da eventi che mi incuriosiscono  e poi “fermentano” nella mia mente. In questo caso mi aveva impressionato il modo in cui questo grandissimo artista aveva risolto in modo creativo un abbandono, il tradimento di un patto.Che cosa “desidera” Oscar dalla sua creatura? Oscar è molto chiaro nel suo desiderio. Vuole che lui e Alma non solo condividano il letto e l’esistenza, ma che partecipino  dello stesso  pensiero, degli alti intenti della vita: desidera che lei possa contenere il suo pensiero. Quando Oscar porta la bambola in giro, noi possiamo vederla come una pazzia, e così la vedono le persone all’esterno. Lei che ne pensa? Kokoschka è un’artista. Gli artisti in generale vivono sempre la vita con una tensione alta e altra che spesso può corrispondere a finzione. Oscar prova grande rispetto per quel simulacro: l’ha immaginato, disegnato, studiato nei minimi particolari perchè venisse realizzato così come desiderava. Se si pensa all’oggi, a cosa lo possiamo paragonare?  Il rapporto tra Oscar e la bambola può essere paragonato ai rapporti virtuali che si creano attraverso il computer. Il fantoccio creato è femmina. Può esistere anche il contrario, una donna può costruire il simulacro di un uomo? Certamente sì, ma probabilmente sarebbe più semplice, meno complicato a livello mentale!Antonella Fiori

9 Gennaio 2014
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